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De Laurentiis: “Il VAR? C’è ancora tanta confusione”

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Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga dichiarazione al Corriere del Mezzogiorno. Ha parlato della tecnologia nel calcio che ha portato una confusione iniziale, del testa a testa contro la Juve che dura ormai da diversi anni, del prossimo mercato con un occhio di riguardo per Cavani, mai completamente tramontato nelle idee del presidente e nel cuore dei tifosi.

Presidente, c’è ancora tanta confusione. Ma questo sistema va oppure no?
«Siamo partiti con il Var per primi in Europa, la confusione era anche prevedibile. E sono felice che adesso sarà introdotta anche in Champions. È ingiusto però che i modelli applicativi lascino ancora molto ampio il campo delle interpretazioni. In questo campionato ci sono stati già 7/8 errori, ed è una percentuale altissima. Sono errori che procurano danni economici e anche psichici, possono comportare, ad esempio, l’ esonero di un allenatore o anche una operazione di mercato ai danni di un calciatore. La Var è stata creata per aiutare gli arbitri ma come tifoso comincio ad avere dei dubbi: a che serve se dalla cabina di regia non c’è abbastanza autorevolezza per imporsi e fermare il gioco? Bisognerebbe dare anche agli allenatori la possibilità di chiamare l’assistenza-video. Sul campionato scorso avrei molto da ridire, potrei fare una causa da milioni di euro ma aspetto di capire fino a che punto questa capacità vessatoria andrà avanti».

Napoli e Juve, il testa a testa continua. Ma la lotta scudetto è già chiusa?
«Per carità no. Sono abituato a guardare sempre avanti. E vorrei continuare il percorso Champions e mi piacerebbe arrivare primo».

Il mercato di gennaio si avvicina, il Napoli pensa a rinforzarsi?
«Stavolta i rinforzi ce li abbiamo in casa. Da Meret a Ghoulam, da Younes a Verdi e Ounas: giocatori bravi che recuperano dagli infortuni, a gennaio finalmente potrò vederli tutti in campo e con la logica dell’alternanza di Ancelotti giocheranno e anche tanto».

Cavani potrebbe essere il colpo per giugno?
«Sì, se ne potrebbe parlare l’anno prossimo, sempre che Ancelotti fosse d’accordo e a patto che il Psg si convincesse a darcelo in prestito gratuito o a cederlo a una cifra simbolica. Il ritorno di Cavani non dipende da me, ma da lui. Se a Parigi non sta benissimo, se qualcuno gli dà fastidio sa che Napoli è un porto sicuro. ritroverebbe serenità e tranquillità».

Ritiene verosimile che rinunci alla metà dell’ingaggio?
«E anche questo bisognerebbe chiederlo a lui. Parigi è una città importante ma non è vivibile da protagonista per le strade come accade a Napoli. Di fronte a un’offerta di 6 o 7 milioni dovrebbe soffermarsi e magari immaginare di dover rinunciare a qualche aereo privato. Ma qui ritroverebbe anche i suoi figli».

Ancelotti è un punto fermo del suo Napoli?
«Lo inseguivo da anni, ed è l’ideale per un ciclo lungo. Se faccio i contratti è per far valere i miei diritti come avvenuto con Sarri, che potevo tenere fermo se lui ed il Chelsea non avessero firmato un patto per non prendere alcuni calciatori, poi essendo lui bravo e capace sta facendo molto bene anche in Inghilterra».

Il suo allenatore si è espresso per la sospensione delle gare nel caso di cori razzisti provenienti dagli spalti. É d’accordo?
«Gli stadi sono diventati terra di nessuno. In linea di massima sono d’accordo con la sospensione e la sconfitta a tavolino. Ma probabilmente basterebbe utilizzare i Daspo per questi cori, con le telecamere i responsabili possono essere individuati facilmente».

Il ministro dell’Interno Salvini è per il pugno duro anche contro i giocatori che aggrediscono gli arbitri. Lei cosa pensa a riguardo?
«Non ho mai incontrato Salvini ma se lui dovesse promettere che la Lega nazionale, diversamente dalla Lega Nord, puntasse allo sviluppo dell’Italia come progetto che passa attraverso il Sud, sarei suo sostenitore».

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