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De Laurentiis: “Cavani lo accogliamo a braccia aperte”

admin
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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto ai microfoni di Sky, rilasciando alcune dichiarazioni. L’imprenditore ha toccato una serie di punti: dal campionato, agli errori del VAR, facendo una battutina su Cavani e una riflessione sulla questione stadio.

 

Sul campionato: “Abbiamo un grande tecnico e grandi calciatori. Serve pazienza”. Per cosa? Lo scudetto, ovviamente, che non è “né sogno né utopia. Questo è un campionato molto ben equilibrato e noi non combattiamo solo contro la Juve. Ma sicuramente, come altri, ce la possiamo giocare fino in fondo”

Su Cavani: “Quando noi facciamo un film abbiamo fino a due o tre protagonisti, ecco nel calcio ce ne sono undici: se Cavani vuole giocare nel Napoli sarebbe ben accolto come giocatore di classe e di qualità, ma pur sempre come risorsa in più. E poi sarebbe ovviamente necessario vedere come possa inserirsi in un contesto come quello della squadra di Ancelotti.
Dipende, se il Psg, pur di levarsi un costo elevato come quello del suo stipendio dovesse darcelo in prestito o gratuitamente, e se contemporaneamente lui fosse disposto a rinunciare a parte di quell’ingaggio, allora noi lo accoglieremmo a braccia aperte. Sempre però aspettando prima il parere di Carlo Ancelotti”

Sul mercato di Gennaio e il rientro degli infortunati: “I nostri movimenti degli ultimi anni sono sempre stati fatti con grande capacità. Si parla spesso di Jorginho perso: non è vero. Non interessava ad Ancelotti per le sue modalità di gioco e volevamo dare spazio a giovani come Diawara, Zielinski e Rog.
Siamo già tanti, e considerato che rientrano diversi calciatori dagli infortuni, è come se avessimo già fatto il mercato in casa: sono tutti grandi giocatori che non hanno potuto ancora esprimere le proprie qualità. Ghoulam lo conosciamo, Younes è una forza della natura, mentre Meret per Ancelotti è il portiere dei prossimi vent’anni”.

Su Ancelotti: ” Con Carlo ci sentivamo da cinque anni, era un mio obiettivo da tempo perché nella vita non bisogna mai smettere di puntare al meglio, e al di là dei sogni c’era la convinzione di riuscire a portarlo a Napoli. Qui Carlo ha trovato una casa italiana che gli mancava da tempo, e poi guardate che posto meraviglioso è questo: per me, e anche per lui, è il massimo”.

Sui 7 errori eclatanti del Var ammessi da Rizzoli: “Sono tantissimi. Credo che ci sia qualcosa che non va, il meccanismo non è ancora stato messo perfettamente a punto. L’errore è che qualunque tipo di incidente non sempre venga segnalato dalla cabina Var. Dovrebbero essere loro a comandare l’arbitro che in campo non può vedere tutto. Serve per fare chiarezza e sgombrare il campo da qualsiasi imbroglio possibile. Ci aiuta per verificare ciò che è giusto e ciò che non lo è. Deve essere matematico.”

Sul tema dello stadio: lo stadio non può vivere di solo calcio ma di molte altre attività connesse. Il San Paolo ha tanti problemi, è in una situazione critica: maltrattato e poco curato fin dagli anni Novanta. C’è una struttura terribile. Ci sono migliaia e migliaia di bulloni da registrare, ed è traballante. Come si affronta questo problema? La mia idea è che i comuni verifichino come, attraverso un finanziamento, possano rimettere a posto i propri impianti. È lì che si dovrà giudicare se sia più conveniente modernizzare il San Paolo oppure cambiare luogo e costruire uno stadio completamente nuovo.”

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