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Da Genova riparte sempre un nuovo Napoli: Milik e Zielinski come Insigne e Verdi?

admin
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Da Genova sponda doriana a Genova sponda rossoblù: un arco temporale in cui le scelte di Ancelotti hanno dato nuova vita al Napoli e in cui alcune gerarchie sono mutate. Trait d’union delle due gare di Marassi la decisione drastica del tecnico partenopeo di cambiare dopo 45 minuti due uomini della formazione iniziale nel tentativo di recuperare lo svantaggio. Se contro la Sampdoria a farne le spese furono Insigne e Verdi, contro il Genoa è stata la volta degli impalpabili Milik e Zielinski, sostituiti da Fabiàn e Mertens, decisivi poi ai fini della rimonta.

Decisioni simili – di polso, come solo un allenatore dal carisma di Ancelotti può permettersi – risultati diversi e conseguenze, si spera, uguali. Da quella sostituzione infatti, Insigne ha innestato marce alte, andando in gol sempre con più frequenza e fornendo prestazioni di livello (complice anche il cambio modulo e il suo nuovo ruolo). Lo stesso Verdi aveva iniziato ad avere una certa continuità di presenze e di rendimento prima di essere bloccato dall’infortunio. Ed ora si spera che la stessa reazione l’abbiano i due polacchi. Anche alla luce della fiducia che Ancelotti e la società azzurra nutrono nei loro confronti.

Entrambi si sono visti superati nelle scelte proprio da Fabiàn e Mertens. Soprattutto in Champions League, quando il belga e lo spagnolo tendono a partire titolari

Eppure la stagione non era iniziata male: gol di Milik nella gara d’esordio contro la Lazio (poi vinta 1-2) e doppietta di Zielinski nel match successivo contro il Milan che diede il la alla rimonta (da 0-2 a 3-2). Poi il black out, di gol e prestazioni, in quella che doveva essere soprattutto la stagione dell’esplosione dell’ex Empoli, complice anche lo spazio lasciatogli da Hamsik diventato nel frattempo regista. Se all’attaccante viene concesso l’alibi del doppio infortunio, si fa fatica a capire le ultime gare opache del centrocampista, le cui qualità sono indubbie ma tardano a esplodere definitivamente. E’ probabile che risenta del passaggio al 4-4-2, lui che ricopre il ruolo di ala non di certo nelle sue corde. Ma nel corso degli anni passati ha spesso attraversato prestazioni altalenanti che hanno ancora impedito la sua consacrazione.

Ovviamente nulla è precluso per i due polacchi. Ci sono ancora abbastanza partite per riscattarsi e di certo un allenatore del calibro di Ancelotti saprà come rinvigorirli. Nella speranza, che dopo Genova, la rotta cambi proprio come per Insigne e Verdi.

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