Ad imageAd image

Napoli, nessuno è indispensabile: l’impatto del turn over di Carlo Ancelotti sui tre tenori

admin
admin
3 Min di lettura

Napoli, c’erano una volta i “tre” tenori. Gli anni di Maurizio Sarri si sono contraddistinti, si sa, per ripetitività di movimenti, schemi e uomini in campo. A prescindere da avversari, tipologie di match e condizioni climatiche, ogni domenica la formazione azzurra partiva dal trio formato da Insigne – Callejon – Mertens + altri 8.

Napoli, la gestione di Carlo Ancelotti su i titolarissimi

Uomini indispensabili, calciatori giudicati come i profili chiave di un calcio spumeggiante che ha portato la squadra partenopea ad un soffio dallo Scudetto. Una condizione “sine qua non” che ha fatto registrare numeri impressionanti per i tre attaccanti azzurri nell’ultimo anno di Maurizio Sarri (per non andare troppo indietro nel tempo).
Maurizio Sarri, allenatore, panchina del Napoli, turn-over, cambi, sostituzioni, campionato, serie a, a Castel Volturno, tecnico, allenamento www.ilmionapoli.it

Nella stagione scorsa, di fatti, Insigne ha giocato sempre nelle prime 9 gare di Serie A collezionando ben 767 minuti giocati; lo stesso vale per l’inesauribile Callejon che nei primi due mesi di campionato ha collezionato 738 minuti; sempre titolare anche Mertens che porta la lancetta dei minuti giocati a 726. Non solo: nel complesso i 3 attaccanti, nelle prime 9 giornate della stagione 2017/18, portavano a casa un bottino di ben 14  gol e 9 assist.

Con l’arrivo di Ancelotti,  la musica è cambiata. Gli insostituibili sono diventati sostituibili in favore, soprattutto, di una gestione ben più profonda della rosa messa a disposizione del tecnico dal presidente da Aurelio De Laurentiis. E, al di là delle sorprese arrivate da chi sedeva sempre più spesso in panchina, il segno più lampante della mano ancelottiana è insita proprio nei magnifici 3.

Eccezion fatta per Insigne, confermatissimo ogni domenica al centro dell’attacco (e che ha visto, nel cambio modulo, mutare i tantissimi assist della passata stagione in gol), la musica è decisamente cambiata per quel che riguarda l’attaccante belga e l’esterno spagnolo. “Gestione” delle forze (in vista dei tanti impegni) e soprattutto un gioco legato agli uomini a disposizione piuttosto che alle loro caratteristiche.

Per questo motivo (e non solo, vedi Milik) oggi Mertens gioca 8 match di Serie A (405 minuti giocati) partendo dal primo minuto soltanto due volte e confezionando 2 gol e 1 assist; Callejon, invece, per due volte in 5 anni riscopre la strada da percorrere per riposare in panchina (per lui 3 assist e ancora nessun gol e 451 minuti giocati).

Ancelotti va avanti, quindi, per la sua strada e non guarda in faccia a nessuno. Ed i proverbi non sbagliano mai perché in fondo “tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile”.

Condividi questo articolo