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Napoli, calo dei tifosi al San Paolo. Ma in casa Ancelotti vince più di Sarri

admin
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Il Napoli di Ancelotti sta crescendo a suon di errori e di ottime prestazioni, ha incontrato le sue difficoltà ma sembra già essere ad un buon punto. Tutto va per il meglio soprattutto quando si è davanti al pubblico di casa. Anche i numeri danno ragione agli azzurri. Fin qui, cinque gare giocate in casa tra campionato e Champions, cinque vittorie con 9 gol fatti e solo 2 subiti. Entrambi nella stessa partita contro il Milan. Un avvio incredibile, persino migliore di quanto fatto a Fuorigrotta un anno fa, quando gli azzurri di Maurizio Sarri si erano fermati a tre vittorie di fila in campionato pareggiando 0-0 contro l’Inter alla nona giornata di campionato.

Il fattore San Paolo, sempre al centro delle liti tra De Laurentiis e de Magsitris non sembra però registrare i numeri della passata stagione. Nei primi due mesi della scorsa stagione si riversarono allo stadio quasi 200 mila persone per le prime cinque gare interne

I numeri delle presenze al San Paolo della stagione in corso, infatti, deludono le aspettative. Nonostante l’arrivo di un allenatore come Ancelotti e un gruppo che mantiene il secondo posto in campionato, gli spettatori complessivi al San Paolo sono stati fin qui 113.606. Circa 13 mila in meno rispetto allo scorso anno nonostante una gara interna in più grazie al calendario attuale. A pesare sul conteggio i circa 20 mila presenti per la gara contro la Fiorentina dello scorso 15 settembre. Allora ci fu la protesta di gran parte del tifo azzurro per i biglietti esosi di due settori popolari o quasi come Curve e Distinti.

Un numero che sorprende, soprattutto pensando ai quasi 50 mila napoletani che erano presenti un anno fa al San Paolo per il derby contro il Benevento

Ancor di più sorprendono i dati europei. Perché se è vero che lo scorso anno alla prima di Champions contro il Feyenoord furono solo 22 mila i napoletani presenti a Fuorigrotta, in agosto si era raggiunta quota 50 mila per il preliminare europeo contro il Nizza. Diverso rango per la prima sfidante internazionale di quest’anno, il Liverpool vice-campione d’Europa, ma i 37 mila presenti lo scorso 3 ottobre non sono di certo cifra record per una città abituata a ben altri standard. Nel complesso, sono stati circa 150 mila i napoletani presenti fin qui al San Paolo, con una media di 30 mila spettatori per gara che non fa onore alla storia recente del tifo azzurro.

Cosa pesa, dunque, sulle scelte dei tifosi? Innanzitutto la questione abbonamenti. Il rapporto già teso con presidente e società è stato scosso dalla mancanza di abbonamenti per il campionato in corso. Una religione vera e propria per gran parte del tifo appassionato azzurro. Il mezzo passo indietro dei mini-abbonamenti Champions è stato apprezzato, ma non ha cambiato le cose.

E poi la gestione dei biglietti. Dopo i 35 euro spesi dalle Curve per la gara contro la Fiorentina, la società ha provato a riportare gente al San Paolo con i 14 euro per Parma e Sassuolo, raggiungendo in parte l’obiettivo. Dopo la grande cavalcata della stagione scorsa, il rapporto tra i napoletani e la squadra sta tornando ai livelli più alti. E la sfiducia estiva sta lasciando il passo a nuovo entusiasmo.

I risultati della banda Ancelotti sono sotto gli occhi di tutti, ma basteranno a riportare al San Paolo la carica dei 50 mila?
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