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Napoli, Ancelotti come Ferguson si può: ecco i 3 motivi principali

admin
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Napoli, Ancelotti in azzurro come Sir Alex Ferguson allo United. Una leggenda quella che ADL spera possa raccontare del neo tecnico partenopeo. Una speranza, a dirla tutta, ciclica e che, nel tempo, il patron azzurro ha coltivato anche con i predecessori di Sir Carletto.

Napoli – Ancelotti “a vita”: ecco perché si può

Un rapporto di monogamia quello che ha da sempre cercato di instaurare Aurelio De Laurentiis con i suoi allenatori, rapporti contraddistinti da alti e bassi, coccole e rimbrotti. Rapporti però costantemente tutelati dal patron romano che ha da sempre guardato con ammirazione allo stile Premier (si pensi anche al modello stadio e centro sportivo del Manchester City) tentando a più riprese di emularlo.

Non ci è mai riuscito. Ad oggi, infatti, il tecnico che è seduto sulla panchina il più a lungo possibile rimane Walter Mazzarri. Con lui la rinascita italiana ed europea del Napoli dell’era De Laurentiis e la nascita/crescita di mostri sacri come Hamsik, Lavezzi e Cavani. Per i restanti, Benitez e Maurizio Sarri, la storia la conoscono tutti.

Ed ora? La monogamia resta d’attualità con ADL pronto ad “offrirla” e “servirla” su un piatto d’argento all’ex tecnico del Bayern Monaco. “Carlo sposa Napoli. Ancelotti vuole restare sei anni, il futuro è nostro”, annunciava qualche giorno fa al Corriere dello Sport. Un annuncio tipico e quasi rituale che però stavolta potrebbe avere dei risvolti concreti.

Ancelotti potrebbe sposare Napoli, diventando dunque il baronetto della panchina del San Paolo, per 3 motivi:

  • la carriera: Ancelotti ritorna in Italia ed approda sotto l’ombra del Vesuvio dopo aver vinto tanto, tutto e fatto il giro dell’Europa (gli manca solo di andare in pensione!);
  • l’ambiente: più volte citato e sottolineato dal tecnico per importanza in ordine di tifo e di atmosfera. Non solo i tifosi però: Ancelotti apprezza e vive con serenità anche la città che non smette, nel tempo libero, di visitare in lungo e in largo (da considerare anche che l’allenatore vive in pieno centro abitato);
  • il carattere: Ancelotti è un uomo mite e calmo ma non troppo. Sa di essere l’uomo giusto per questa piazza, alla quale infonde calma e serenità sportiva, e sa che questa piazza è quella ideale per lui, in grado di conferirgli carica, adrenalina e innumerevoli stimoli.

Insomma, ai posteri l’ardua sentenza: dopo una lunga ricerca, potrebbe essere arrivato il momento di un Ferguson all’italiana?

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