Ad imageAd image

Napoli, tra l’imprevedibilità e la scommessa manca il bomber che fa la differenza

admin
admin
3 Min di lettura

Napoli, dopo un inizio di stagione poco convincente (in balia di risultati e prestazioni altalenanti) Carlo Ancelotti e l’orchestra azzurra sembrano aver ritrovato il bandolo della matassa.

Napoli, manca ancora qualcosa per essere perfetti

Gestione della rosa e vittorie importanti hanno dato nuovamente vigore ed entusiasmo ad un pubblico sofferente e nostalgico per l’addio di Maurizio Sarri. Azzurri che, dopo il primo periodo a tinte sbiadite, hanno ritrovato colore e gioco spumeggiante accompagnato, però, da poca concretezza

Liverpool, Fiorentina e soprattutto Sassuolo restano partite emblema di un problema che si evidenzia sempre di più all’interno della compagine partenopea: restano ancora troppi i gol sciupati. Occasioni, soprattutto nell’ultimo match di campionato, che non riescono ad esser concretizzate e che lasciano in bilico risultati e avversari.

Leggerezza e superficialità sotto porta? Forse. Ma i ragazzi di Ancelotti pagano soprattutto la mancanza di un vero bomber. Con un Milik in ripresa (ma che non ha ancora le stimmate dell’ariete d’aria di rigore) ed un Mertens, in ogni caso adattato, forse non è una casualità che il bomber di questo magico momento napoletano resti Lorenzo Insigne.

Una seconda punta/trequartista che ad oggi veste i panni della prima punta (nei numeri e spesso anche nella posizione in campo) ma che non potrà garantire continuità in termini di reti realizzate. E quindi, nel cercare di rispondere alla domanda di tanti che chiedono “perché così sciuponi?”, bisogna rispondere con l’aspetto più evidente: la mancanza di un bomber.

Dzeko, Icardi, Ronaldo/Mandzukic, Higuain, Immobile e forse Belotti sono i bomber di cui dispongono le prime 5/8 squadre del campionato e che lasciano immaginare cosa sarebbe un Napoli con un grande attaccante. Perfetto, o quasi. Infatti gli azzurri non sono presenti nella lista dei numeri 9: dall’addio di Higuain, in attacco, Aurelio De Laurentiis ha puntato fondamentalmente su due caratteristiche: l’adattaabilità (Mertens) e la scommessa da vincere (Milik).

Poche certezze, poco peso specifico fino ad ora: quel peso in grado di tramutare 1 gol ogni 2 occasioni create. Perchè in fondo, nel calcio, non puoi rischiare di sbagliare sempre la mira.

Condividi questo articolo