Ad imageAd image

Da Ronaldo a Kakà fino a Insigne, il bacio di Ancelotti ai suoi pupilli

admin
admin
2 Min di lettura
La brutta prestazione di Genova contro la Sampdoria, il gioco non ancora spumeggiante e le tante occasioni sbagliate nella prima ora contro la Fiorentina, sarebbero diventate un macigno pesante per chi domani deve tornare in campo e affrontare una sfida già importante in Champions League

Eppure Ancelotti ci ha visto giusto un’altra volta. Fuori Mertens e Callejon nel bel mezzo della spinta massima, Insigne tenuto dentro insieme a Milik e Ounas, i due subentrati. E proprio il napoletano, insieme con la punta polacca, s’inventa il gol che vale i tre punti. La sostituzione per lasciare il campo a Rog è il giusto premio, lontana parente di quella arrivata a Genova due settimane fa. Lorenzo incrocia Ancelotti sulla via verso la panchina, i due si guardano e si intendono, scatta il bacio dell’allenatore al più giovane pupillo tanto per fargli capire ancora una volta che la squadra passa dai suoi piedi.

Quel bacio di Ancelotti fa il giro del web in poche ore. Non un gesto nuovo, però, per l’allenatore di Reggiolo, che in carriera ha già mostrato più volte alle telecamere di mezzo mondo l’affetto verso i suoi calciatori più rappresentativi. Da Cristiano Ronaldo a Robben, da Ramires a Pirlo, fino a Isco, Kakà e Ribery. Tutti i gioielli delle sue gestioni sono passati dai suoi abbracci dopo una sostituzione o un gol pesante. A Napoli, poi, era già capitato con Adam Ounas, ad un passo dall’ingresso in campo e poi rispedito in panchina. Come un moderno Hayez, Carletto stringe a sé i calciatori che sente più vicini, chi in quel momento ha bisogno più di semplici parole. Un modo elementare per creare una connessione forte con chi va in campo per lui.

Fonte: Il Mattino

Condividi questo articolo