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Napoli-Wolfsburg, esame per Mertens: duello con Milik per il posto da titolare

admin
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Secondo l’edizione di oggi della Gazzetta dello Sport, l’idea della competitività può anche stargli bene, in teoria. Il problema nascerà nel momento in cui per lui potrebbe prospettarsi l’ipotesi della panchina

Ipotesi, appunto, perché Dries Mertens è convinto delle sue qualità e non teme confronti. Anche lui, questa sera, dovrà sostenere un esame. Contro il Wolfsburg gli toccherà dare sostanza alla fase offensiva, perché dovrebbe giocare dal primo minuto, riprendendosi quel ruolo che è stato suo negli ultimi due anni. E che potrebbe essergli insidiato da Arek Milik. Un dualismo che terrà banco, probabilmente, per l’intera stagione. Carlo Ancelotti ha già chiarito ad inizio ritiro che, per lui, saranno tutti importanti e che nessuno verrà trascurato. Insomma, le gerarchie saranno meno severe rispetto al passato. Col nuovo allenatore potrà essere protagonista anche chi per tre stagioni ha dovuto subire l’integralismo di Maurizio Sarri.

La tournée europea è stata turbata dalla notte di Dublino, cinquina rimediata dal Liverpool, e dal pronto riscatto con la vittoria (3-1) contro il Borussia Dortmund. Stasera, c’è l’ultima uscita amichevole prima dell’inizio del campionato e della trasferta romana per affrontare la Lazio. Dunque, il Wolfsburg sarà l’avversario che dovrà certificare i progressi di questo Napoli. E sarà anche l’esaminatore di Dries Mertens che s’è presentato a Ancelotti portandogli in dote i 56 gol realizzati nelle ultime due stagioni. Quelle disputate da centravanti e che l’hanno imposto all’attenzione del grande calcio.

Si sente forte, l’attaccante belga, sicuro che l’allenatore non lo metterà in discussione e che gli darà l’opportunità di continuare a stupire

In parte, dovrà pure riscattare la pochezza del rendimento assicurato sul finire dello scorso campionato quando, probabilmente, i suoi gol sarebbero potuti servire per tenere il confronto con la Juventus fino in fondo. Invece, Mertens è venuto meno nel momento di maggiore intensità, del massimo sforzo e la squadra ne ha patito l’involuzione. S’era supposto, in questi ultimi tre mesi che qualche club avrebbe approfittato dell’esiguo valore della clausola inserita nel suo contratto per fare l’affare del momento. Ma così non è stato, nessun club straniero ha voluto investire i 28 milioni previsti. Alla fine, l’attaccante è stato costretto a restare, anche se per lui non s’è trattato di un sacrificio, essendo molto forte il suo legame con lo spogliatoio e l’ambiente.

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