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Reina: “Che spettacolo lavorare con Sarri: è stato come un padre. ADL? Siamo diversi”

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Pepe Reina sarà impegnato con la Spagna questa estate ai Mondiali in Russia. Poi nel suo futuro ci sarà ancora Italia con il Milan che l’ha acquistato a parametro zero (“E’ uno dei club più importanti al mondo con cui avremo l’obbligo di tornare in Champions” ha detto). Reina ha rilasciato un’intervista ad AS in cui ripercorre la sua avventura a Napoli: “Arrivai nell’estate 2013 quando arrivò mister Benìtez che mi chiamò molte volte. Io ero al Liverpool e volevo rinnovare. Non volevo andar via, ma puntarono su Mignolet e tornare a lavorare con Rafa Benìtez era una grande opportunità”.

Da Benìtez a Sarri: “E’ stato uno spettacolo lavorare con lui. E’ il grande artefice dei nostri record che ha centrato in questi tre anni e per il bel gioco che abbiamo prodotto. Io e lui persone simili, preferiamo dirci le cose in faccia, anche litigando se necessario. La nostra è stata una relazione padre-figlio: gli voglio bene e anche io gli sarò per sempre grato. Lo consiglierei a qualsiasi squadra al mondo, per le sue idee calcistiche e per il suo lavoro maniacale”.

Dopo un campionato strepitoso Pepe ha deciso di non rinnovare col Napoli: “Abbiamo fatto un grande campionato con 91 punti. La Juve ne ha fatti di più e bisogna farle i complimenti. Credo nella buona fede degli arbitri, ma va anche detto che a livello societario la forza della Juventus è imparagonabile a quella delle altre squadre. Un anno fa il PSG mi fece un’offerta, ma il Napoli la rifiutò: sarebbe stato facile, nell’estate dei ‘certificati medici’, cercare un modo per forzare la cessione, ma avevo fatto un patto-scudetto con i miei compagni e decisi di accettare la decisione del club. De Laurentiis ha un modo di gestire il club che rispetto, ma ci sono cose sulle quali non siamo d’accordo. Abbiamo due personalità forti e idee diverse”.

Piccolo riferimento anche alle audizioni della commissione Antimafia: “Sono molto tranquillo, andrà tutto bene. Chi mi conosce sa che non ho nulla a che vedere con quel mondo. Ho conosciuto molte persone a Napoli, per non posso sapere tutto quello che fanno 300 amici nella loro vita privata”.
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