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Sarri: “Napoli è la città ideale per vincere. Per sopportare così tanto affetto bisogna essere malati”

admin
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Maurizio Sarri dice addio al sogno Scudetto ma incassa gli applausi del San Paolo completamente schierato a suo favore. “Mister Sarri uno di noi” il coro dei ragazzi della Curva B, quei ragazzi a cui il tecnico toscano non sa se riuscirà a ricambiare così tanto affetto. “Quello che ti fa vivere questo popolo è un qualcosa che incide in maniera pesante, ma incide anche nel metterti paura che tutto questo possa finire. Cioè ti mette in testa il pensiero di voler lasciare tutto così, con questo amore dei napoletani, anche perchè se tu apri un altro ciclo le cose ti possono andare anche male”.

Sarri dà il titolo: “L’apertura di un nuovo ciclo dipende da cosa avrà deciso la società e se avrà saputo qualcosa su giocatori che dovranno arrivare e sui calciatori che hanno la clausola e che vorranno esercitarla”.

Ma è vero che a Napoli non si può andare oltre il secondo posto? “Penso di no. Penso di no perchè quello che ho visto oggi lo vedi in pochi stadi italiani, penso di no perchè allenare qui è un’esperienza unica. Se poi si riesce a sopportare tutto il peso della responsabilità e l’amore che ti trasmette questa gente vuol dire che sei un malato. Napoli è la città ideale per vincere qualcosa e sarebbe la città più bella in cui vincere qualcosa, poi ci sono delle situazioni contingenti che non c’entrano con la città perchè non siamo la squadra più ricca e potente d’Italia”.

I soldi sono tutto nel calcio? “Che i soldi siano una componente questo è in dubbio, poi gli episodi incidono ma alla 35esima giornata, se tu togli le differenze d’orario e prendi i minuti della partita, è chiaro che qualche episodio nei momenti topici vanno a determinare qualcosa. E noi non siamo stati fortunati perchè siamo quelli che abbiamo preso più pali e poi abbiamo perso per infortunio due calciatori importanti come Ghoulam e Milik”.

Entro quando Sarri deciderà se restare o meno? “Ci sono 11 giorni per prendere una decisione, mi sembra un tempo più che sufficiente. Io sono uno inabile a prendere decisioni mentre ci sono le partite e se per voi le prossime due sono inutili, io no sono un pazzo scatenato e ci tengo anche a quelle perchè voglio superare la soglia dei 90 punti, voglio centrare il record di punti”.

Sarri forse è rimasto stizzito dalle parole di De Laurentiis? “Io sarò sempre grato a De Laurentiis perchè mi ha permesso di allenare per la squadra per cui faccio il tifo da bambino. Ho fatto tutte le scelte per il bene della squadra per fare il meglio nella competizione a cui più tiene la tifoseria. E ho fatto tutto in buona fede. Se il presidente è contento di questo bene, altrimenti può sempre esercitare l’opzione di risoluzione del contratto. Vedremo se mi vorrà incontrare, anche se io non ci ho mai litigato. Io dispiaciuto per le sue parole? A me è dispiaciuto più per Spalletti che si è visto attaccato per le sostituzioni da un presidente che non è il suo. Può essersela presa, io sono abituato”.

Ma lo Scudetto è stato deciso solo e soltanto da quello che è successo in campo? “Io posso parlare per gli episodi di campo, anche perchè noi siamo andati a Firenze già con la morte nel cuore e poi con l’espulsione di Koulibaly ci siamo trovati di fronte una montagna inscalabile. Anche oggi c’era il rischio di un crollo ed abbiamo commesso qualche errore tecnico. Quando perdi devi stare zitto, se avessi vinto avrei detto un paio di cose”.

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