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Milan-Napoli, Sarri in conferenza: “Questa partita l’anno scorso sarebbe finita 0-3”

admin
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Maurizio Sarri in conferenza stampa dopo il pareggio di San Siro contro il Milan commenta la poca prolificità dei suoi attaccanti: “Sono meno velenosi rispetto ad altri momenti, altrimenti questa partita l’anno scorso, in questo periodo della stagione, sarebbe finita 0-3. Però parliamo di calciatori che ci hanno fatto vincere mille partite in questi anni per cui bisogna accettare anche questo. Non ho visto grandi difficoltà dal punto di vista fisico, forse è sotto l’aspetto mentale che qualche giocatore ne sta risentendo di più in questo periodo. Le energie mentali e nervose in qualcuno stanno cominciando a scarseggiare”.

Proprio per questo motivo, perchè non è passato al 4-2-3-1? “Perchè stavamo rischiando poco e stavamo fornendo grande distribuzione di palloni con i nostri centrocampisti, per cui togliendone uno mi sembrava di fare un torto. Eravamo ben messi in campo e stavamo bene. In questa partita presupposti per fare cose diverse non c’erano”.

Stanchezza condizionata dai risultati della Juventus? “Se ci fossimo fatti condizionare da quello che fa la Juventus saremmo già retrocessi, perchè vincono sempre. Sarebbe una follia farlo. Non so se le energie mentali tornino improvvisamente, ma non è mai certo. E’ chiaro che viviamo una situazione in cui, per le nostre caratteristiche, la testa deve pensare molto e se succede di essere distratti da altre cose questo può influire. Ci possono essere dei piccoli aspetti inconsci che per un 1% ti possono influenzare, ma questa è una squadra che ha giocato tanto in questi anni. Forse siamo l’unica squadra che ha giocato un play-off Champions ad agosto e non ne ha risentito”.

Uno 0-0 a San Siro, oggi, viene accolto con rammarico: “A me oggi la squadra è piaciuta, poi se all’interno della squadra c’è un giocatore più stanco degli altri questo ci può stare, è legittimo. Se vincevamo era nella logica delle cose perchè mi sembra che abbiamo fatto qualcosa in più rispetto al Milan, una formazione che sta bene ed è molto solida. Qui si sta minimizzando un risultato che per me è positivo. Siamo una squadra che non perde in trasferta da 18 mesi e non possiamo essere criticati dal punto di vista della identità, anche se mi fa molto piacere perchè vuol dire che stiamo crescendo visto che in passato un pareggio strappato a San Siro veniva bene accolto mentre ora veniamo qui, dominiamo la partita, non la vinciamo e veniamo criticati”.

Le sue scelte possono influire nella testa dei calciatori? “Quello che influenza i giocatori possono essere anche altri, non solo io, ma anche la società o la moglie. Non posso pensare di prendermi i giocatori, chiuderli in una sfera di cristallo e tirarlo fuori per l’utilizzo. I calciatori vivono una loro vita e no, non ce la faccio a sentirmi in colpa sotto questo aspetto”.

Sarri spiega la propria situazione contrattuale su cui non incide se finisce primo o secondo: “Voglio parlare per l’ultima volta di questa cosa. Io un contratto ce l’ho, fino al 2020. Se il presidente non avesse la generosità di propormi un adeguamento del rinnovo, io continuerei a guadagnare i soldi che percepisco attualmente che sono tanta roba rispetto a quanto guadagnavo cinque anni fa. E’ chiaro, però, che sono cifre inferiori rispetto agli altri. Però il presidente ha dato la disponibilità a fare questo, per cui i problemi intorno a questo rinnovo sono pari a zero e non incideranno i risultati a fine campionato. Vi spiego cosa può incidere: io ho la fortuna di essermi imbattuto in una tifoseria che mi dà tanto affetto ed amore. Se io ho la percezione che questo amore lo posso ripagare attraverso i risultati allora rimango volentieri, senza fare alcun tipo di problemi nella trattativa. Altrimenti, se non mi sentissi convinto di poter ripagare tanto affetto, allora andrei via senza alcun tipo di problema. E’ un mio dubbio interiore. In ogni caso il presidente può star sicuro sul fatto che io la clausola rescissoria per liberarmi non la pagherò mai”.

Sarri conclude la conferenza con un lapidario “No, non l’ho vista” riferendosi alla gara della Juve a Madrid in Champions per la quale gli era stato chiesto di commentare le polemiche sortite dai bianconeri
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