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Sarri attaccato su Repubblica: “E’ scostumato e vittima del suo personaggio”

admin
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Maurizio Sarri accusato di sessismo. Ha scatenato un putiferio social e non quella frase pronunciata dall’allenatore del Napoli sul finire della conferenza stampa post-Inter-Napoli in cui, rivolgendosi ad una giornalista, ha detto “non ti mando a fare in c… solo perchè sei donna e carina”. Un episodio chiarito all’istante con la diretta interessata con il tecnico che si è scusato per l’indelicatezza. L’edizione odierna di Repubblica, però, ci va giù duro parlando più in generale del “sarrismo” come modo comportamentale.

Il sarrismo – si legge – è un modo, anzi è un mondo chiuso ai bordi, fa rima con sessismo ma probabilmente stavolta non c’entra. Voleva quasi essere galante, lui, con quel sorriso alla giornalista che ha (il sorriso) un sottofondo aspro e rozzo: radici, origini. Sarri è scostumato perché il suo costume è questo: non solo la tuta perenne, non solo la barba rasposa applicata al viso come una maschera, ma tutto quanto lui è. Dentro parole sbagliate e frasi che sbandano c’è la storia di un uomo: se Maurizio Sarri fosse stato adeguato e non scostumato, al cosiddetto grande calcio sarebbe arrivato prima dei quasi sessant’anni.

Repubblica su Sarri: “Forse è vittima del suo personaggio e nel teatro del calcio sa che conviene rappresentare una parte ben definita. Poi, però, ce li vedreste Cruyff buonanima o Guardiola, idoli del toscanaccio di Bagnoli, dare (ehm) del frocio a un collega?”.
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