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Cagliari, quel si strappato a Sarri prima della chiamata di De Laurentiis

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Cosa sarebbe successo se oggi, Maurizio Sarri, fosse stato allenatore del Cagliari? Probabilmente non ci sarebbe un Napoli che, grazie al tecnico toscano, sta provando a riportare all’ombra del Vesuvio quello scudetto che manca da 28 anni, dall’epoca targata Maradona e Bianchi. Prima di approdare nel club di De Laurentiis infatti, il Cagliari, fresco di retrocessione in B, contattò il tecnico ex Empoli per ritornare subito nella massima serie. Un allenatore partito da lontano, dai dilettanti dello Stia fino all’Empoli nel 2012: in tre anni, una promozione sfiorata, poi centrata e una salvezza tranquilla a quota 42 punti.

Una squadra quella empolese che incanta l’Italia, guidata dall’allenatore “in tuta” capace di attirare le attenzioni di diverse società, tra cui il Milan, alla ricerca del sostituto di Pippo Inzaghi. Ma su Sarri c’è anche il Cagliari che, con l’allora ds Capozucca, trova un accordo con il tecnico: un accordo però con un “se”. Nel caso in cui dovesse arrivare un’offerta di una big, il contratto verrà meno.

Intanto il Milan sceglie Mihajlovic e Sarri è pronto a dimettersi da allenatore dell’Empoli e andare in Sardegna.

Ma il diavolo – non quello rossonero – ci mette la coda. Maurizio va ad Amalfi per ritirare il premio “Panchina giusta” e incontra De Laurentiis. Il resto è storia. Se il patron azzurro non avesse incontrato il tecnico ad Amalfi, Sarri avrebbe ricominciato a Cagliari dalla B. Sarebbe ritornato subito in A? Avrebbe fallito? La storia non si fa con i “se”, la realtà è un’altra. Oggi Sarri guida il Napoli il lotta per lo scudetto mentre il Cagliari, comunque in A, lotta per la salvezza.

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