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Europa League: Napoli, si diventa grandi attraverso le vittorie

admin
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3 Min di lettura

L’appuntamento europeo si presenta per il Napoli in un momento non privo di difficoltà. Non ovviamente per i risultati sportivi – gli azzurri sono primi in classifica -. Quanto per le circostanze che si sono venute a creare e che hanno determinato l’impossibilità di affrontare la competizione nel migliore dei modi.

In primo luogo gli infortuni. Le condizioni non al meglio di Hamsik, Albiol e Chiriches e il nuovo infortunio di Ghoulam non consentono a Sarri una gestione ottimale delle energie. A ciò si aggiungono le squalifiche di Mertens e Machach. In secondo luogo un mercato riparatore che anziché “riparare” ha tolto qualche ricambio al tecnico. E’ vero che Giaccherini e Maksimomic venivano impiegati raramente, ma nelle circostanze di cui sopra avrebbero potuto trovare spazio.

Infine, il giocare di giovedì, a pochi giorni di distanza dalla nuova sfida di campionato, fa spendere energie fisiche e mentali che potrebbero venir meno nella corsa allo scudetto. E’ l’obiettivo apertamente dichiarato fin dalla fine della scorsa stagione sul quale tutto l’ambiente punta senza ammettere distrazione alcuna.

Ciò però non giustificherebbe uno scarso impegno verso una manifestazione europea, vinta una sola volta, che manca dalla bacheca dagli anni di Maradona, come lo scudetto. Trofeo che è apertamente alla portata degli azzurri

Una squadra che vuole diventare grande deve avere sempre la vittoria come obiettivo, senza preclusione di nessun trofeo, piccolo o grande che sia. Una società che punta a rimanere stabilmente ai vertici nazionali e internazionali non può permettersi di puntare su un unico obiettivo, anche perché il passaggio da una grande stagione ad un anno fallimentare è breve.

Andare avanti in Europa è l’occasione per lo stesso Sarri di consacrarsi definitivamente. Il suo gioco e i suoi metodi sono ormai sulla bocca di tutti. L’Europa League può diventare la vetrina per dimostrare che il “sarrismo” non è solo bellezza ma anche concretezza, ciò che consente di raggiungere la vittoria di un titolo. E’ il palcoscenico per mostrare l’unicità di un gioco che ogni domenica fa stropicciare gli occhi a migliaia di spettatori.

Ed è anche l’occasione per chi finora ha avuto poco spazio. Da qui alla finale ci sono 9 partite da disputare, match in cui chi ha giocato meno può far capire al tecnico di poter essere utile per l’obiettivo principale degli azzurri.

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