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Tommasi preannuncia la candidatura alla FIGC: “C’è voglia di mettersi in gioco”

admin
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“La voglia di essere protagonisti del cambiamento c’è. Bisogna vedere cosa unisce e cosa divide e smussare gli angoli”. Così Damiano Tommasi sulla possibilità di candidarsi alla presidenza della Figc come caldeggiato già dagli allenatori. “Deve esserci l’idea di mettersi d’accordo stiamo lavorando in questo senso” ha spiegato il numero uno dell’Assocalciatori. In Spagna il suo omologo Luis Rubiales sta tentando lo stesso percorso. “Eravamo compagni di squadra al Levante – ha sorriso Tommasi – ma anche a lui la strada non l’hanno messa in discesa…”.
Sareste pronti ad accordi anche con un altro presidente, in caso prendendo in mano la parte sportiva?Non è questione di prendere in mano o proporre. È questione di sapere cosa va fatto e chi lo deve fare. Da tante parti, non solo Sibilia e Gravina, c’è la convinzione che la parte sportiva deve essere presa in mano da chi lo sport lo ha praticato, da chi dal punto di vista tecnico è il valore aggiunto di questa federazione. È una cosa che negli ultimi anni non siamo riusciti a valorizzare a dovere, forse perché non se ne è riconosciuta l’importanza o la validità. Questo è l’approccio che cercheremo di avere in queste elezioni. Non è questione di mettere Tizio o Caio in questo o quel ruolo. È un discorso di responsabilità e di partecipazione. Il messaggio di cambiamento va dato anche all’esterno e forse il cambiamento non passa da accordi vecchio stampo.

Qualche messaggio di sostegno dal mondo del calcio che le ha fatto particolarmente piacere, qualcuno che le ha detto di andare avanti e che si deve candidare per forza?

Che mi devo candidare per forza è difficile da raccontare. Complicato ragionare da appassionato, da tesserato senza pensare a quello che vivo ogni giorno, è difficile ma è un ragionamento che va fatto. La speranza di avere un cambiamento in federazione è tanta, me lo sento dire anche da persone che neanche guardano il calcio quasi. C’è questa voglia anche da parte di persone che non voteranno, ma che animeranno gli stadi. Non siamo ad una svolta epocale ma c’è bisogno di qualcosa di nuovo. La sfida è trovare qualcosa di nuovo con gli schieramenti che sono quelli distanti 10 mesi dal 6 marzo. I messaggi che ho ricevuto sono di stima personale. Obiettivo è fare il nostro ruolo di consiglieri federali, sapendo che rappresentiamo il mondo dei calciatori, che dal primo giorno dopo Italia-Svezia la pensa allo stesso modo. Bisogna capire quanto questa proposta può incidere e essere condivisa dagli attuali schieramenti votanti. La cosa che mi fa pensare è che anche i dilettanti si aspettano qualcosa di diverso, quindi vuol dire che è dalla base al vertice che ci si aspetta qualcosa.

Quando diventa ufficiale la sua candidatura alla presidenza della federazione?

Ci stiamo ragionando da giorni, non lo so. Vediamo se sarà. Nella componente calciatori c’è voglia di essere protagonisti e di fare un passo in più rispetto a quanto fatto fino a oggi nella nostra attività federale. C’è voglia di mettere in gioco la mia persona su queste elezioni.

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