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Insigne: “Questo è l’anno buono per il Napoli. Higuain mi ha deluso. Ventura? Ho sempre accettato le sue scelte”

admin
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Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, si è raccontato alla Gazzetta dello Sport in una lunga intervista. Il fantasista napoletano ha messo subito in chiaro che la sua vita è cambiata poco: “abito ancora a Frattamaggiore e sto con famiglia e amici. Voglio restare vicino ai miei cari, che mi hanno reso ciò che sono”. Anche la famiglia, quinidi per Lorenzo, è stata artefice di un sogno che è diventato realtà, diventare “un calciatore e giocare al San Paolo con il Napoli”, obiettivo raggiunto con “tanti sacrifici e questo è un motivo di orgoglio”.
Insigne ama la città e la città ama Insigne, un affetto che potrebbe risultare ‘asfissiante’ per altri calciatori, ma non per lui che è consapevole del fatto che “noi napoletani siamo molto affezionati ai giocatori. Io la vivo nel miglior modo possibile, sono spesso in centro e mi presto per le foto, è giusto essere orgogliosi di questo affetto” anche se “giocare a Napoli da napoletano non è facile -ha ammesso-, spero di farlo ancora per molto e di farlo come sto facendo, facendo qualcosa di buono”.
Napoli, appunto. Quella sua Napoli, ormai, sempre più bersaglio di cori ingiuriosi negli stadi di Italia. Un problema per il quale, dice Insigne, “non siamo noi calciatori a dover trovare delle soluzioni, ma le istituzioni dovrebbero prendere provvedimenti davanti a queste discriminazioni”.
Dagli spalti, poi, si è passati al campo con l’ammissione di essere “consapevoli” che questo può essere “l’anno buono” e non come nellepassate stagioni quando “entravamo in campo pensando che quella partita l’avremmo potuta pure perdere o pareggiare”. Squadra pienamente concentrata per il Campionato, ma che non vuole mollare niente, così come non ha mollato la qualificazione di Champions per la quale “abbiamo compromesso tutto nella prima partita contro lo Shakhtar,lo abbiamo sottovalutato, ma ora c’è l’Europa League che è un trofeo importante”.
Non poteva mancare un paragone sui tre allenatori che ha avuto a Napoli: “Con Mazzarri ero piccolo ed ero al primo anno di A nel quale ho giocato poco. Mi disse che dovevo giocarmi la mia chance con Vargas in ritiro. Ho conquistato la sua fiducia, ma ho giocato poco in un ruolo che non avevo mai fatto, la seconda punta. Con Benitez ho fatto l’esterno anche se con un altro modulo, ho accettato perchè era giusto seguire un allenatore con la sua esperienza. Con Sarri i risultati inizialmente furono negativi, mi chiese di fare il trequartista. Poi passammo al 4-3-3 ed inizia a fare quei movimenti che mi vengono naturali”. Un gioco naturale che lo ha inserito gradualmente nell’elitè del calcio italiano, come Pirlo, Totti e Del Piero, un paragone che rende “orgoglioso” Insigne, ma che anche lo sprona a “continuare su questa strada che penso sia quella giusta. Spero di rimanere a questi livelli per molto tempo e arrivare in alto con il Napoli e la Nazionale”. Capitolo Nazionale che il fantasista partenopeo tratta con molta diplomazia: “Con la Svezia hanno giocato grandi calciatori. Dispiace di più per ilfatto che l’Italia non sarà ai Mondiali. Ho sempre rispettato le scelte del mister. Ora dobbiamo ripartire da zero e sperare in un futuro migliore per la nazionale, con un c.t. forte”.
Un futuro che è chiaramente tinto di azzurro Napoli, anche dopo il rinnovo della scorsa estate, ma che non preclude nessuna possibilità: “Per ora sto bene, ma vivo il momento. La vita del calciatore è corta, ma in genere si decide sempre in due”.
In chiusura si è parlato di lotta Scudetto, un traguardo per il quale conta essere più “campione di primavera” che campioni d’inverno, con Inter e Roma che “sono al nostro livello” senza dimenticare la Juventus dell’ormai ex compagno di squadra Higuain con il quale i rapporti non sembrano più idilliaci, soprattutto dopo le scaramucce nell’ultimo incrocio di Campionato al San Paolo: “Gli ho detto qualche parolina in dialetto, lui mi ha capito. Mi è dispiaciuto: è stato 3 anni qua, al di là della scelta e non aggiungo altro. L’hanno scorso non ha esultato quando ha segnato, ma quest’anno si. Avrebbe dovuto dimostrare rispetto per noi ex compagni visto che si dice tanto amico”.

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