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Insigne, quando i campioni lasciano parlare il campo

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Chissà cosa sarà scattato nella mente di Lorenzo Insigne prima, durante e dopo la partita della Nazionale contro la Svezia. Prima, quando tutta l’Italia calcistica chiedeva il suo utilizzo in campo. Durante, quando i tifosi e anche qualche compagno di squadra – come De Rossi – speravano almeno di vederlo per un tempo di gioco. Dopo, quando tutti, ma proprio tutti e quindi non necessariamente amanti del calcio, sono rimasti lì a domandarsi il perché della sua esclusione.

E le sue prestazioni contro il Milan e contro lo Shakhtar, entrambe accompagnate da due gol che hanno sbloccato la partita, non aiutano certo a far passare il malumore nei confronti di Ventura, contro cui il karma sembra essersi scatenato. Perché il gol capolavoro di ieri contro gli ucraini, era proprio ciò che serviva alla Nazionale: il colpo di genio capace di sbloccare una partita che doveva terminare in un unico modo, con la vittoria. Perché le prestazioni e le giocate che sta offrendo, servivano come il pane per scardinare il muro svedese. Contro i rossoneri e contro gli ucraini, suoi sono stati i gol che poi hanno consentito al Napoli di mettere in discesa partite che andavano vinte. Ed è quello che fanno i campioni, prendere per mano la propria squadra e provare e trovare la giocata giusta affinché le cose vadano nel verso giusto.

Ma il passato è passato, nulla può essere più fatto per rimediare. Non resta altro che ripartire affidandosi a chi, ora come ora, sta dimostrando di essere l’unico vero numero 10 italiano. Intanto ci si continuerà a domandare il perché della sua esclusione e probabilmente, in questi giorni, se lo starà chiedendo anche Ventura.

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