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Serie A, le prime della classe hanno fatto 110 punti in 9 gare: Napoli più vicino alla perfezione

admin
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Insieme hanno già accumulato 110 punti in 9 giornate, un passo senza precedenti. Da quando la vittoria assegna tre punti non c’erano mai stati tanto equilibrio tra le migliori e tanto margine sulle altre. Analizziamo i pregi  e i difetti delle squadre  che puntano al titolo. Il Napoli è la squadra italiana più bella, più ricca di gioco e più vicina alla perfezione tecnica. La caratteristica principale del Napoli è sempre il gioco. E’ così da quando è arrivato Sarri, questo è il terzo anno. Solo che finora non è bastato a piegare la Juventus, dotata di un’altra natura, per molti aspetti opposta. Non potendo cambiare il suo modo di essere, il Napoli aveva capito nelle ultime due stagioni che per battere la Juve e vincere lo scudetto doveva perfezionare il suo gioco, indugiando un briciolo di meno nella bellezza e badando un po’ di più alla sostanza.

LE ALTRE – Il calcio dell’Inter non è il calcio di Spalletti. L’Empoli, l’Udinese, la prima Roma, lo Zenit, la seconda Roma, tutte giocavano meglio dell’Inter. Ma questa premessa non va tradotta in un passaggio a vuoto dell’allenatore, bensì nell’arricchimento della carriera di un allenatore che ha dato ad ogni sua squadra un’impostazione di gioco offensivo e che ora, avendo a disposizione un materiale diverso, lo sta elaborando con una linea diversa. La Juve ha avuto quasi sempre la difesa più forte d’Italia, però in questa stagione delle 13 partite ufficiali solo 5 le ha chiuse senza prendere gol. In totale ne ha incassati 16. Era una tendenza già emersa nelle amichevoli estive, quando Allegri diceva che era meglio subire in quel periodo, così c’era il tempo per rimediare. Ma di gol ne ha fatti tanti di più rispetto al solito. La Lazio è travolgente ed è la vera novità di questo campionato, non solo per i risultati (eccezionali) e per il gioco (brillantissimo), ma soprattutto per il suo modo di schierarsi in campo. Nella Roma Di Francesco ha saputo sorvolare sullo scetticismo dei primi tempi, su certa diffidenza capitolina, forse perché la conosceva già, ma probabilmente perché ha una dote che nella sua categoria non è granché diffusa: l’equilibrio. Con lui la Roma è diventata presto una squadra equilibrata che aspetta ancora una parte dei rinforzi del mercato.

Fonte: Corriere dello Sport

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