Ad imageAd image

Al San Paolo Napoli-Inter: quando esisteva l’Internapoli

admin
admin
5 Min di lettura

Domani sera è di scena al San Paolo il big match tra Napoli e Inter, scontro diretto valido per la testa della classifica. I napoletani si apprestano a vivere un’altra notte che potrebbe rafforzare quel sogno chiamato scudetto. Tutti allo stadio, per sostenere la squadra che rappresenta un’intera e unica città. E pensare che negli anni addietro, il Napoli non era la sola formazione all’ombra del Vesuvio. Nel famoso quartiere del Vomero, esisteva una squadra capace di riunione ogni domenica tutti gli abitanti della zona. Erano gli anni dell’Internapoli, crasi tra le due squadre che si sfideranno domani sera.

Internapoli, stagione 79/80

Siamo nel 1960, precisamente nel ‘64 quando l’Internapoli nasce dalle ceneri della Cral Cirio grazie alla volontà di due imprenditori vomeresi, Giovanni Proto e Carlo Del Gaudio. Dunque l’Internapoli ha radici antichissime: basti pensare che deriva dall’Albanapoli, gloriosa formazione che fino agli anni della guerra disputò soltanto tornei minori prima di fondersi con la Cral Cirio. L’intenzione di Proto e Del Gaudio era di costruire una squadra fortissima e sotto la guida dei due presidenti la squadra visse il suo decennio d’oro dal ‘64 al ‘73, quando il pubblico riempiva costantemente lo stadio Collana.

Stadio Collana, Vomero

Quest’ultimo, nato negli anni 20 del ‘900, divenne in seguito il campo ufficiale del Napoli durante la stagione 1933-1934, a causa dei lavori di ristrutturazione dell’Ascarelli, scelto per ospitare la coppa del mondo italiana nel 1934. Nel corso della seconda guerra mondiale il Napoli ci tornò a giocare solo nel 1942 e per breve tempo: dopo l’8 settembre 1943 fu requisito dalla Wehrmacht e utilizzato dalle SS come campo di concentramento nel quale rinchiudere i napoletani da inviare in Germania, provocando la reazione dei cittadini, sfociata poi nelle Quattro giornate di Napoli.

Luis Vinicio, allenatore dell’Internapoli

A partire dal ’64, l’Internapoli dopo due anni in serie D, arriva in serie C e sfiora due volte la serie B: allenato da Luis Vinicio, con Gianni Di Marzio allenatore in seconda, andò vicino alla promozione nella serie cadetta arrivando in entrambe le occasioni terzo. Nella squadra biancazzurra hanno mosso i primi passi alcuni grandi giocatori. Nella stagione 1968-69, si misero in luce alcuni giovani, come Giorgio Chinaglia, Giuseppe Massa – scomparso proprio in questi giorni – e Pino Wilson, che nell’estate successiva furono acquistati dalla Lazio e Chinaglia e Wilson furono anche i protagonisti dello storico primo scudetto vinto dai biancocelesti nel 1974. La breve vita dell’Internapoli diede false speranze a chi si augurava di poter avere una doppia squadra cittadina come Milano, Torino, Genova, Roma e Verona.

Gianni Di Marzio, secondo di Vinicio sulla panchina dell’Internapoli

Dopo i due terzi posto iniziò il declino, con due retrocessioni consecutive e dopo il fallimento è il presidente Di Fede che riprende in mano la società e gli restituisce il suo nome originale Internapoli, al posto del Nuovo Vomero A.C. A causa di problemi con lo “Stadio Collana” l’Internapoli si spostò a Pozzuoli e divenne parte del club Puteolana 1909. E’ l’inizio della fine. Tante cessioni di lusso, troppi debiti e diversi presidenti succedutesi che non avevano la stessa vena positiva dei predecessori. Campagne di abbonamento mai portate a termine, un campo di calcio fatiscente che mai è stato rimesso a nuovo e giocatori che non avevano più la stessa voglia: questi erano solo alcuni dei problemi per il quale si è dissolta la formazione vomerese.

Giorgio Chinaglia, ha mosso i primi passi nell’Internapoli
Condividi questo articolo