Ad imageAd image

Napoli, l’infortunio di Insigne mette in difficoltà Sarri: le possibili alternative

admin
admin
3 Min di lettura

Fondamentale, Paura, Apprensione. Parole e stati d’animo arrivati tutti insieme alla testa e al cuore di Maurizio Sarri e dei vari tifosi partenopei attaccati allo schermo. E’ il 12′ minuto del secondo tempo quando Insigne da forfait, chiede il cambio e si accascia sul suolo dell’Etihad Stadium. Esce dal campo il numero 24 azzurro zoppicando e tenendosi con la mano la coscia destra.

Successivamente, nel post gara, le parole dello stesso interessato “sento meno dolore” e le dichiarazioni di Maurizio Sarri distendono gli animi e placano le ansie nate dall’infortunio. Una forte contrattura con il calciatore uscito precauzionalmente in vista della gara di sabato contro l’Inter, così da evitare che la situazione degenerasse.

Un infortunio incontrollabile, sicuramente, ma allo stesso tempo prevedibile: Lorenzo Insigne è uno stakanovista all’interno della rosa azzurra. Dalla passata stagione ad oggi (senza contare le Nazionali!) sono più di 50 i match disputati, la maggior parte per intero. Calciatore fondamentale dai piedi del quale nascono e partono tutte le azioni più importanti: attore protagonista della maggior parte dei gol azzurri e perno principale della triade formata da Hamsik e Ghoulam sull’out sinistro.

Ora tocca a Sarri sciogliere l’enigma. Nel caso in cui Lorenzo non riuscisse a recuperare per la gara interna contro la seconda in classifica, quali potrebbero essere le mosse del mister? Difficile a dirlo. Proprio la continuità e gli straordinari a cui si è sottoposto Insigne, in quest’ultimo anno, rendono l’idea di come il tecnico toscano si affidi e attinga parzialmente dalla rosa a disposizione.

In ogni caso, tre potrebbero essere le soluzioni (data per scontata la presenza al centro dell’attacco di Dries Mertens): 1) riproporre la candidatura di Piotr Zielinski, la cui natura di centrocampista permetterebbe maggiore copertura difensiva; 2) l’impiego, poco probabile, di Emanuele Giaccherini che, fino ad ora, ha avuto pochissime chance di mettersi in mostra da quel lato; 3) la carta Ounas. Imprevedibilità, dribbling e un pò di sana incoscienza potrebbero dare quel tocco di vivacità alle azioni, le stesse garantite dal numero 24 azzurro. Purtroppo, la poca attitudine alla fase difensiva e la poca conoscenza del diktat Sarriano, fanno scalare in ultima posizione la candidatura dell’ ex calciatore del Bordeaux.

Sfogliando la margherita da qui fino a sabato: Insigne si, Insigne no.

Condividi questo articolo