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Lotta contro il doping: nasce l’idea di un microchip sotto cutaneo

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Impiantare microchip sotto la pelle degli atleti per migliorare il monitoraggio nel quadro della lotta contro il doping. Questa la proposta della World Olympians Association, formata da ex partecipanti ai Giochi Olimpici. Troppi gli scandali legati a i vari sport, troppe molto spesso le competizioni alterate da atleti che fanno abuso di medicinali e sostanze per rendere oltre i limiti possibili. «Lo facciamo con i nostri cani – ha detto al Daily Nation Mike Miller, direttore generale di Woa – perché non possiamo farlo su noi stessi?». Molti hanno storto il naso appellandosi alle leggi sulle privacy: niente da fare. Nel corso della conferenza, che si è tenuta lo scorso mercoledì a Londra, a nome dell’organizzazione che rappresenta 100mila Olimpici in tutto il mondo, è stata sostenuta ed evidenziata con forza la necessità di ricorrere a strumenti capaci di individuare tutti quei farmaci che migliorano le prestazioni atletiche: «Dobbiamo affrontare i truffatori – ha proseguito Miller- nel tentativo di sradicare il fenomeno doping. Dovremmo usare microchip dotati delle ultime e più avanzate tecnologie”.

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