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Lo stadio di proprietà possibile fonte di ricchezza per il Napoli di ADL

admin
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Il mondo del calcio è un insieme di elementi sempre in evoluzione, alcuni procedono spediti, come le valutazioni economiche dei giocatori sempre di più in crescendo – vedi Mbappé, un giocatore che deve ancora dimostrare tutto ma già pagato 180 milioni di euro – altri invece richiedono più tempo, come l’uso della tecnologia. Ma l’elemento dominante è sempre quello relativo al denaro poiché in fin dei conti chi ha più potere economico vince, potendo permettersi i giocatori più forti e gli ingaggi più elevati e le fiabe – non favole – come quelle del Leicester, non possono essere altro che rare.

Fatto sta che per una squadra come il Napoli che deve fare i conti con il potere di casa Agnelli e con i soldi dei cinesi-milanesi, occorre un’ulteriore fonte di reddito se nel lungo periodo si vuole non vincere, ma per lo meno competere. Ed ecco che entra in scena il famoso problema stadio San Paolo. Uno stadio di proprietà, a fronte di un investimento importante, può generare ricavi utili e importanti alla società, derivanti non solo dagli incassi, ma da tutti i servizi accessori che si possono sviluppare intorno, senza tralasciare la riqualificazione di un’area della città.

Stadio San Paolo

Oggi il San Paolo è in condizioni pietose: seggiolini luridi, mancanza di igiene, zero servizi e zero ordine. Uno dei tanti motivi della scarsa campagna abbonamenti. Altre squadre di serie A già stanno andando in quella direzione seguendo l’esempio della Juventus e anche il Napoli dovrà sbrigarsi una volta e per tutte per non farsi trovare in ritardo. De Laurentiis, da sempre un vincente nel campo dell’imprenditoria, dovrebbe fare dello stadio il punto primario del progetto Napoli, anche perché l’imprenditore vincente è colui che anticipa i tempi.

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