Ad imageAd image

CdS – Napoli, che escalation con De Laurentiis: dalla periferia del football all’Europa che conta

admin
admin
2 Min di lettura

Dalla periferia del calcio all’Europa che conta: l’edizione odierna del Corriere dello Sport ripercorre la lunga risalita del Napoli di De Laurentiis. E’ stata un crociata, e però anche una scalata, che ha trascinato dalla periferia (dimenticata) del football – cinquecentesimo posto o giù di lì nel ranking – a quest’Europa che spalanca dinnanzi al Napoli le proprie porte per l’ottava volta consecutiva e per la quarta in Champions: è stato un viaggio imperioso tra ciò che pareva un delirio comunicativo («c’è chi mi dà del visionario») ed una prepotente evoluzione riformista di chi ora, accomodandosi sulla poltrona di Chairman del Marketing & Communication Working Group dell’Eca, ha dentro di sé un pieno d’energia sufficiente per resistere sull’onda del cambiamento sostanziale (verrebbe da dire radicale, se si potesse). E comunque, partendo dai contratti («trentasei pagine, modello cinema»), destreggiandosi tra entrate e uscite, trascinando il monte ingaggi al di là dei 100 milioni di euro, è stato impresso un robusto impulso al marketing e ora si finirà per approdare su una «app» per la quale si sta industriando Luigi De Laurentiis.

Quando questa Storia comincia, ed è il 26 settembre del 2004, ci sono 45.770 spettatori al san Paolo per Napoli-Cittadella, testimonianza di anomalie gigantesche quanto quel muro umano ch’è lì per riappropriarsi d’una squadra appena riemersa delle ceneri del Fallimento e costretta a ricominciare dalla serie B: mercoledì sera, in Ucraina, lasciandosi cullare dalla avvolgente colonna sonora, si riafferrerà il clima della Champions, che riconosce non soltanto benessere economico ma uno status inimmaginabile all’epoca e persino in epoche più recenti.

Fonte: Corriere dello Sport

Condividi questo articolo