Ad imageAd image

Sarri aspetta il recupero di Jorginho senza patemi: a Bologna può scoccare l’ora di Diawara

admin
admin
3 Min di lettura

Amadou Diawara scalpita in vista di Bologna. E’ quanto riportato dall’edizione odierna de Il Mattino per cui a causa dei problemi avuti da Jorginho, il guineano sarebbe pronto a giocare titolare al Dall’Ara. Diawara è uno che i treni che gli passano vicini prova a non perderli mai: a Verona, sul campo dell’Hellas, è stato senza dubbio tra i migliori nell’unica apparizione da titolare di questo inizio di stagione. Ha smalto, ha spunti e tutto sembra tranne un tipo spaurito.

Dunque, Sarri attende il recupero di Jorginho senza eccessivi patemi perché sa che Diawara è uno su cui può contare. L’italo-brasiliano non è che stia benissimo. Prima la botta al ginocchio, poi quella alla caviglia: non si allena con il resto della squadra da tempo e non è il caso di correre rischi, visto che Bologna è solo la prima tappa di un ciclo di sette gare in venti giorni. Jorginho è meglio averlo pronto a Charkiv, nel mercoledì di Champions, secondo i piani dello staff tecnico e di quello medico. Il regista ex Verona è meglio che recuperi in pieno, senza accelerazioni, senza stress. Nelle gerarchie, il titolarissimo resta lui. Ma in certe partite il ballottaggio è reale. D’altronde, Diawara è uno a cui Sarri ha affidato la cabina di regia importante nelle notti più importanti della passata stagione: contro il Real, sia all’andata che al ritorno, in mezzo al campo c’era il guineano; e pure nelle due gare con la Juventus in Coppa Italia c’era l’ex bolognese.
Diawara è già tornato a Bologna, la sua prima squadra italiana: era la notte del 7-1 del Napoli.

Sarri si fida di lui anche se Jorginho resta il primo nelle gerarchie: ma la crescita di Diawara ha da tempo spezzato via molti dubbi. Jorginho sta lavorando per recuperare, ma siamo sul filo e l’allenamento di ieri pomeriggio non ha dato indicazioni entusiasmanti. Per decidere si attenderanno in ogni caso i riscontri sul lavoro delle prossime ore, ma in ogni caso i due, pur essendo assai diversi, garantiscono l’intoccabilità del modulo.

Fonte: Il Mattino

Condividi questo articolo