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Napoli-Reina: cronaca di una storia ordinaria che diventa straordinaria nel calcio moderno

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Reina va via? Reina resta? E’ stato il tormentone di calciomercato dell’estate azzurra. Un tormentone che si è concluso con la permanenza del portiere iberico a Napoli. Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro, precisamente allo scorso week-end senza andare troppo a ritroso. “Pepe Reina al Psg, contratto da 3.5 milioni di euro per l’estremo difensore”, questa la notizia che circola sui siti di calciomercato più autorevoli, riportata dai più importanti quotidiani sportivi. Reina sembra ad un passo dal trasferimento in Francia. Del resto a Parigi andrebbe a guadagnare di più ed avrebbe un contratto più lungo, lo stesso che De Laurentiis non aveva voluto proporgli alcuni mesi prima. Poi c’è la sfida con l’Atalanta, Pepe scende in campo e negli spogliatoi bacia tutti, sembra quasi l’ultimo giorno di scuola. Finita la partita il portiere azzurro si intrattiene più del solito. Gli abbracci con i compagni sono più calorosi, gli applausi per lui dalla torcida partenopea più forti, gli occhi del portiere, invece, sono più lucidi, commossi. Sembra il preludio dell’addio. La sensazione è confermata quando Pepe nel tunnel del San Paolo alla domanda “Resti?” risponde con un sibillino: “Non lo so”. L’affetto del pubblico napoletano, che poi si è riversato anche sui social come ha raccontato la moglie del portiere del Napoli, è decisivo nella decisione di Reina, che ribadisce la volontà di restare al Napoli in quest’ultima stagione (il suo contratto scadrà a giugno 2018). Da possibile traditore, e qualcuno domenica scorsa già lo aveva battezzato così, ora Reina è eroe. Un cavaliere, come quelli della tavola rotonda della letteratura cavalleresca, simbolo di integrità morale, onore e lealtà. Ma, andando ad analizzare i fatti in maniera più distaccata, Reina si è solo comportato da professionista corretto. Ha rispettato il contratto in essere, firmato da lui liberamente, senza che nessuno lo costringesse a farlo. Ma nell’estate dei certificati medici da stress di calciomercato, delle fughe per forzare la cessione, dei rifiuti alle convocazioni, fare una cosa semplice e normale come rispettare il proprio contratto di lavoro da ordinario diventa straordinario. La brutta faccia della medaglia di questo calcio moderno.

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