Non saranno utilitarie né costosissimi SUV. I primi modelli di auto a guida autonoma di Apple saranno navette per scortare gli utenti all’interno del Campus di Cupertino. Continua lo sviluppo delle tecnologie di guida autonoma della mela, anche se le ambizioni sono diminuite parecchio. Secondo il New York Times, Apple ha ridimensionato l’originario progetto Titan per passare al piano B, il progetto PAIL, vale a dire Palo Alto to Infinite Loop. Ed è stato un passaggio doloroso.
All’inizio centinaia di esperti del mondo automobilistico e non solo indagavano su porte automatiche silenziose, parabrezza a Realtà Aumentata, sensori LIDAR integrati nella scocca, interni privi di volante o pedali, e addirittura copertoni sferici: la Apple voleva reinventare la ruota. Poi sono iniziati gli attriti interni: assenza di leadership e visione complessiva, incapacità di scegliere tra veicoli a guida semiautonoma o totalmente autonoma.
E così dopo il passaggio al piano B il morale del team è migliorato. Nel futuro di Apple, per il momento, non ci sono auto né ciclopiche rivoluzioni: c’è il software di guida autonoma carOS e dei più modesti shuttle automatici in un ecosistema controllato come Apple Park. Ci sarà tempo per reinventare le automobili.