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FOCUS sul mercato del lavoro: ecco come le nuove norme potrebbero incidere sui club di A

Marco Bergamasco
Marco Bergamasco
3 Min di lettura

Novità in materia di diritto del lavoro che interessano da molto vicino anche il mondo del calcio. A parlarne è “Il sole 24 ore” che mette in evidenza come “l’abrogazione dei voucher combinata con le nuove regole sulla sicurezza che porteranno al superamento della tessera del tifoso stanno mettendo in difficoltà le società di calcio, soprattutto quelle più piccole.
Il governo nel mese di marzo ha cancellato le norme che consentivano di ricorrere a prestazioni di lavoro occasionali retribuite con i voucher. L’effetto di questa scelta è stato particolarmente dirompente per il calcio, settore nel quale ogni domenica le partite si svolgono anche grazie alla collaborazione di migliaia di persone impiegate come steward per gestire l’ordine pubblico. Persone che, in larga misura, hanno un altro lavoro e che svolgono l’attività negli stadi in maniera saltuaria.
Eliminati i voucher, le società di calcio hanno dovuto individuare una soluzione alternativa, che potrebbe essere quella del contratto di lavoro intermittente, la quale, però, comporta un incremento di adempimenti e di costi per i club (sostanzialmente un raddoppio) e incompatibilità per i lavoratori. Chi ha già un impiego, infatti, si ritroverebbe con due contratti, senza considerare che il lavoro a chiamata non può essere svolto da chi ha un’età compresa tra i 25 e i 55 anni (limite che potrebbe essere rimosso con un decreto ministeriale).
Oltre a ciò, come sottolinea Francesco Ghirelli, segretario generale della Lega Pro, il recente protocollo siglato in materia di sicurezza , che porterà in tre anni al superamento della tessera del tifoso, aumenta ruolo e responsabilità delle società su questo fronte. Di conseguenza è necessario poter contare su steward adeguatamente formati e possibilmente con esperienza. Ma la cancellazione dei voucher rischia di determinare una perdita di professionalità perché i collaboratori che hanno maturato più esperienza potrebbero rimanere fuori dallo stadio, e con i vincoli del lavoro intermittente è più probabile una maggior alternanza di addetti, con conseguenti maggiori costi di formazione e minor continuità e professionalità degli steward.”
Altri strumenti potrebbero essere sicuramente il lavoro a termine o la somministrazione di personale che offrono una buona flessibilità gestionale, ma che fanno salire il costo del lavoro in maniera esponenziale. E quello dei costi è un elemento importante per le società più piccole. Il quotidiano prosegue: “Se quelle più grandi possono comunque contare su bilanci rilevanti, per quelle piccole i margini di azione sono ridotti, tanto più che non si sa ancora a quanto ammonterà la quota del 10% dei diritti televisivi della serie A che sarà riversata a loro. Tra gli addetti ai lavori la preoccupazione è forte”

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