Neymar al PSG: quando lo sport si trtasforma in un Monopoli

Marco Bergamasco
Marco Bergamasco
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Questo non è calcio, qui c’è poco di sport. Il trasferimento di Neymar dal Barcellona al PSG segna una giornata storica nel calcio e nel calciomercato in generale: 222 milioni di euro il cartellino dell’attaccante e un ingaggio di 30 milioni l’anno. Il PSG ha portato a termine un colpo che solo a pensarlo sembrava impossibile, altro che Bonucci al Milan. La UEFA indaga sull’eventualità di violazione di regole del FPF, ma nel frattempo un tifoso si chiede: come si fa a giocare così? Come si può competere? Che senso ha dare valore ad uno sport quando lo stesso viene spazzato via dalla regola del “chi ha più soldi vince?”. Inutile parlare di giovani, di talenti, di vivai, di strutture: quest’epica trattativa di mercato infrange i sogni di chi ha sempre cercato di farsi largo tra i grandi attraverso competenza e capacità. Un buon allenatore o un buon dirigente non possono andare oltre le proprie forze perché i miracoli in terra non sono ammessi. Neymar oggi diventa il calciatore più pagato al mondo e il più costoso della storia del calcio: è costato il doppio di Cr7 e Bale; il triplo di Zidane,  quattro volte quanto è stato pagato Ronaldo dal Real Madrid e otto volte quanto invece il Barca ha pagato Ronaldinho. Cari tifosi: c’è solo da cercarsi un buono sceicco…

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