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Napoli, ad un anno dalla partenza di Higuain gli azzurri si scoprono più forti

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Un anno fa l’anno zero. Sotto il caldo infernale una bomba a ciel sereno: Higuain ha sostenuto, di nascosto, le visite mediche con la Juventus e si appresta a passare “al nemico”. In città e in quel di Dimaro gli allenamenti e la stagione che doveva riprendere non erano più le priorità: i tifosi non parlavano di altro.

“Traditore”, “mercenario” era ciò che si sentiva urlare ovunque, dall’uscio di un bar all’ufficio postale nel bel mezzo dell’orario di lavoro. Il Napoli guadagnava 90 milioni, la certezza di aver perso, cedendo all’acerrima rivale, l’attaccante più forte della Serie A (con il record di Nordahl appena battuto) e la paura di un sogno scudetto infranto dalla siderale distanza che questa scellerata operazione di mercato andava creando.

La partenza dell’argentino è però la nascita di un Napoli ancora più cinico, ancora più stellare: una vera e propria macchina da gol. Alla fine del campionato si tirano le somme: 111 i gol stagionali, 90 il nuovo record azzurro in Serie A e 83 punti, il record partenopeo di sempre a sole 5 lunghezze dai bianconeri. E non è finita: ad un anno di distanza Sarri e i napoletani scoprono i gol di Mertens il quale termina la propria stagione a quota 27 reti e con una carriera da vero nove ancora tutta da scoprire. Un anno fa ad oggi per Napoli e il Napoli Higuain rimane una ferita rimarginata e magari una foto da guardare con totale indifferenza: del resto cosa sarebbe stato di questo Napoli senza la sua partenza?

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